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Nel pantano italiano, anche i cani !

Era il suo amico più fedele.

Un cane che gli teneva compagnia nella sua casa di Sannazzaro de' Burgundi (Pavia). L'animale, un Dogue de Bordeaux, improvvisamente, ha aggredito il suo padrone e l'ha azzannato a lungo, in diverse parti del corpo, provocandogli ferite che sono risultate fatali. Fausto Schiavi, 47 anni, residente a Sannazzaro de' Burgundi (Pavia) in via Castello 19, è morto nel tardo pomeriggio. A nulla è valso l'intervento dei medici del 118, che hanno cercato di soccorrerlo.

Il dramma si è consumato poco dopo le 17. Schiavi, che era vedovo e viveva da solo, era con il suo cane in giardino. L'animale è  un molosside di razza canina francese. Gli esperti lo descrivono come un cane docile con il padrone, con il quale ama trascorrere più tempo possibile. Non sembra che in passato l'animale si fosse mai ribellato al suo padrone. Il cane e' stato affidato al Servizio veterinario di Vigevano (Pavia).

Questa la drammatica cronaca. La prevenzione delle aggressioni canine è disciplinata – a livello nazionale- da una ordinanza ministeriale e da un decreto della Salute risalenti al 2009
- Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumita' pubblica dall'aggressione dei cani.
Questa Ordinanza- non si basava su elenchi di razze- scientificamente infondati - e istituiva per la prima volta nel nostro Paese i percorsi formativi facoltativi per i proprietari di cani- prevedeva una sorta di "patentino" al posto del divieto di detenzione di determinate razze canine e puntava sulla responsabilità esclusiva del proprietario. I percorsi formativi diventavano obbligatori se il cane era risultato morsicatore ed era stato segnalato per episodi a danno dell'incolumità pubblica.
- Il cosiddetto 'patentino' veniva disciplinato nel 2009 da un apposito decreto ministeriale che stabiliva i criteri per realizzare i percorsi formativi per i proprietari di cani:

Nel 2011, una ulteriore Ordinanza ha differito di 24 mesi l'Ordinanza del 2009 che dovrebbe scadere a maggio 2013, salvo proroghe:

Infine l'Accordo Stato Regioni del 24 gennaio scorso ha rimandato alle Regioni il compito- entro 12 mesi- di promuovere tra i cittadini la cultura del possesso responsabile degli animali da affezione.

I provvedimenti elencati hanno costruito un impianto di forte responsabilizzazione individuale del proprietario chè sempre considerato responsabile delle aggressioni e dei danni causati dal proprio cane. Ma il processo culturale, di prevenzione  e di intervento ex post si è arenato. Non si sono fermate le cronache che registrano tutte le settimane almeno un caso di aggressione grave: o da parte di randagi (altra minaccia pubblica non governata) o vaganti a danno di persone e altri animali, o da parte di cani di proprietà per improvvida gestione: il cane sbagliato, gestito nel posto sbagliato dalla persona sbagliata. Ad oggi la questione non ha trovato disciplina in uno strumento legislativo ordinario, a livello nazionale.

(A.O.)